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Wednesday, November 10, 2010

Cristo Re

R.C.V.(1)
Diversi santi (tra cui s. Josemaria) utilizavano questa sigla per ricordarsi della presenza di Cristo nella propria vita quotidiana. " È Re e desidera regnare nei nostri cuori di figli di Dio. Ma mettiamo da parte l'immagine che abbiamo dei regni della terra: Cristo non domina né cerca di imporsi, perché non è venuto per essere servito, ma per servire. (Josemaria Escrivà, omelia Cristo Re.)"

L'ultima domenica dell'anno liturgico ci invita a considerare la realtà della regalità di Cristo nella nostra vita. La devozione al Sacro Cuore di Gesù non è zuccherosa pratica spirituale per anziane signore ma un invito rivolto a tutti i cristiani a prendere sul serio una realtà inaudita: essere una cosa sola con Lui!
"La forma che fa cristiano il cristiano, che deve compenetrare tutte le sue espressioni, collegare in un'unità tutti i diversi processi della sua vita, che dev'essere riconosciuta in tutto, è il Cristo in lui. In ciascun singolo in modo diverso, secondo la modalità del suo essere: nell'uomo differentemente dalla donna, diversamente nel bambino e nell'adulto, in modo diverso in un'indole con queste doti e in quella. Diversamen­te secondo i vari tempi e occasioni, secondo la gioia o il dolore, il lavo­ro o gli incontri con le persone. Ma è sempre lui. Attraverso tutta la molteplicità e tutto il cambiamento, passa un contesto del divenire, una crescita. In ogni cristiano Cristo per così dire vive la sua vita: dapprima è bambino, e poi cresce finché perviene all'età piena del cri­stiano maggiorenne. Egli perciò cresce in quanto cresce la fede, si raf­forza l'amore, il cristiano diviene sempre più chiaramente consapevole del suo essere cristiano e con profondità e responsabilità sempre maggiori vive la sua esistenza cristiana." (R. GUARDINI, Il Signore, pag. 602)