Clemente Rebora è un poeta italiano poco conosciuto. Dopo la conversione,negli anni 30 del secolo scorso, scrisse alcune poesie religiose di grande spessore umano e spirituale. Cominciamo con una dedicata all'Immacolata.
L'Amante Padre aveva in suo consiglio
la Tuttabella a modellar le cose
secondo l'Esemplare di suo Figlio :
del gioire di lei Egli gioiva
mentre ponendo i cardini del mondo
il ciel voltava sull'informe abisso.
Così il creato, ov'è più meraviglia,
sorse per lei, e stelle e rose, e i cuori
presero in lei a palpitar di Dio
quando da lei il Sol che tutto avviva
sorse in luce d'amor per ogni nato,
onde con lei nei secoli i portenti
onde con lei nei secoli i portenti
di carità degli infuocati eroi
fan lieto il Regno e sorgono i viventi,
per ben risorger dopo la vigilia
dei tempi a quella festa che già piglia
sembianza dall'Assunta tuttasanta.
E tu, la Pura, il Creatore esprimi
ond'ogni creatura a Lui somigli;
sul tenebroso mal, risorto Cristo,
a nuova terra, e a nuovo cielo, eterni,
che qui prepara ognun se ha buona fede,
la creazion geme tutta intera,
e geme in chi nel parto della Madre
da quel Sangue è figliato che a Lui diede.
O vita di Gesù, e vera e nuova,O creazion, che ansiosa aneli,non più al peccato ma servir d'ascesamarianamente per Gesù al Padre:perché, finito il tempo, giunga l'ora- assorbita in vittoria e guerra e morte –allor che il Padre ogni lagrima asciughi:e sia, ecco, tutto in tutti il nostro Dio.
II
Ignare a quella sete che per noipatì là in Croce Cristo benedettoonde sgorga la Fonte da Mariache quanti appaga infin li imparadisa,urlan le genti, dopo aver mangiatoterra per cibo: - bruciamo di sete! -e come pazze si scontran cercandosorsi a ristoro, e le sorgive tuttedi loro stragi sfociano inquinate.Tu unica sorgente, o Immacolata,donde fluisce acqua di vita al Cieloche per l'amore in vino e vino in Sanguea Cana è pregustata e sul Calvarioversata al mondo dal Cuore Divino !
III
Beati son gli immacolati in via,in tua custodia docili, Maria !Nel labirinto dei giorni tu seicertezza di speranza in ogni inciampo,filo d'Arianna a quanti van sperdutie il mostro è vinto, il Tesoro è trovato;tesoro ai cuori, nascosto nel campo.Dal mareggiar del mondo più divisovedo le folle accorrere alla Grottatua, Vergin Regina della Storia,dove è fiumana il flusso della graziaa quanti il mal in mente o in corpo strazia,per raddrizzar la rotta al Paradiso.Per te, com'Eva si risolve in Ave,in Amor Roma suo mister rivela,dov'è materna Chiesa che dà pace.Rigenerati, a noi per te vien detto:Prendi questo vestito di candore,immacolato portalo al Signore,onde avere con Lui eterna vita.
canto di chi la serba,
schianto di chi la perda,
gaudio se si ritrova!
A noi chiamati in te promesso è il giorno:
Prendi l'amor, questa lampada accesa;
splenda il tuo segno, che avvenga il suo Regno:
onde, giungendo lo Sposo alle Nozze,
tutto palese senza nascondiglio
incontro possa corrergli con luce
che Sua bellezza svelata riveli
e insieme ai santi fratelli felici
dentro la sala regale dei cieli
vivere amante senza fine in festa
gloriando al Padre per la Madre il Figlio.
12 novembre 1955
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