IL CAMPANILISMO E’ DENTRO DI NOI :
COME
COMBATTERLO
Considerazioni di Dante Alighieri sul pregiudizio
regionalistico
Perché chiunque ragiona in modo così spregevole da
credere che il posto dove è nato sia il più gradevole che esiste sotto il sole,
costui stima anche il proprio volgare, cioè la lingua materna, al di sopra di
tutti gli altri, e di conseguenza crede che sia proprio lo stesso che
appartenne ad Adamo. Ma noi, la cui patria è il mondo come per i pesci il mare,
benché abbiamo bevuto nel Sarno prima di mettere i denti e amiamo Firenze a tal
punto da patire ingiustamente, proprio perché l'abbiamo amata, l'esilio, noi
appoggeremo la bilancia del nostro giudizio alla ragione piuttosto che al
sentimento. Certo ai fini di una vita piacevole e insomma dell'appagamento dei
nostri sensi non c'è sulla terra luogo più amabile di Firenze; tuttavia a
leggere e rileggere i volumi dei poeti e degli altri scrittori che descrivono
il mondo nell'assieme e nelle sue parti, e a riflettere dentro di noi alle
varie posizioni delle località del mondo e al loro rapporto con l'uno e l'altro
polo e col circolo equatoriale, abbiamo tratto questa convinzione, e la
sosteniamo con fermezza: che esistono molte regioni e città più nobili e più
gradevoli della Toscana e di Firenze, di cui sono nativo e cittadino, e che ci
sono svariati popoli e genti che hanno una lingua più piacevole e più utile di
quella degli italiani
(Dante Alighieri, De vulgari eloquentia)
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