Venerdì santo 2012, come tutti gli altri venerdì santi della storia.Si è caricato dei nostri peccati, dei peccati di tutto il mondo, di tutta la storia, di tutta la gente. John Newman, da poco proclamato beato, descrive in modo impressionante l'orrore e la ripugnanza di Gesù in quella notte passata nell'orto degli ulivi. Mai nessuno aveva raccontato in modo così sconvolgente ciò che ha provato il nostro redentore:
Quale orrore, quando egli guardò e non riconobbe se stesso; e si sentì come un peccatore immondo e ripugnante, per la viva percezione di quella massa di corruzione che si rovesciava sulla sua testa e scorreva giù sino all'orlo del suo vestito! Quale turbamento nel vedere i propri occhi, le mani, i piedi, le labbra, il cuore, come fossero membra del Maligno, e non di Dio?. Sono forse queste le mani dell'immacolato Agnello di Dio, mani una volta innocenti, e ora rosse del sangue di migliaia di crudeli delitti? Sono queste le sue labbra, non più intente a proferire preghiere e lodi e sante benedizioni, ma quasi insozzate da imprecazioni, bestemmie e dottrine diaboliche? O i suoi occhi, ora profanati da tutte quelle visioni inique e dalle seduzioni idolatre, per amore delle quali gli uomini hanno abbandonato il loro adorabile Creatore? E le sue orecchie, ora, risuonano del tumulto di gozzoviglie e di litigi; e il suo cuore è agghiacciato per l'avarizia, la crudeltà, l'incredulità; la sua memoria stessa è oppressa da ogni singolo peccato commesso, sin dalla caduta dell'uomo, in tutte le regioni della terra; dall'orgoglio degli antichi giganti, dalla lussuria delle cinque città, dall'ostinazione dell'Egitto., dall'ambizione di Babele, dall'ingratitudine e dal disprezzo di Israele. ..] È la lunga storia di un mondo, e Dio solo può sopportarne il peso. Speranze deluse, voti infranti, luci spente, ammonimenti disprezzati, occasioni perdute; innocenti traditi, giovani induriti, penitenti che ricadono nella colpa, giusti sopraffatti, vecchi che soccombono; i sofismi della miscredenza, la premeditazione della passione, l'ostinazione dell'orgoglio, la tirannide dell'abitudine, il cancro del rimorso, la febbre di affanni che consuma, lo strazio della vergogna, lo struggersi per la delusione, l'angoscia della disperazione; spettacoli crudeli e pietosi, scene strazianti, rivoltanti, esecrande, folli;persino i volti lividi, le labbra convulse, le guance ardenti; le fronti cupe delle vittime volontarie del male sono davanti a lui, sono sopra di lui, sono dentro di lui. Sono con lui al posto di quella pace ineffabile che sempre aveva regnato nella sua anima, fin dall'istante del concepimento. Sono sopra di lui, ma certo non gli appartengono; ed egli grida al Padre suo come fosse il colpevole, non la vittima; la sua agonia assume le forme della colpa e della compunzione. Egli fa penitenza, si confessa colpevole. La sua contrizione è infinitamente più reale ed efficace di quella di tutti i santi e di tutti i penitenti insieme, poiché egli è l'unica vittima per tutti, l'unica soddisfazione, il vero penitente; tutto,fuorché il vero peccatore
(JOHN HENRY NEWMAN; Gesù, pagg.102-105)
1 comment:
Grazie per questo "ritaglio"... davvero impressionante! E probabilmente ancora molto lontano dalla realtà di un Amore infinito.
Paolo
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