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Friday, July 16, 2010

Mondiali e battesimo

Sneijder diventa cattolico: la forza della santa Messa

"Insieme ai miei compagni sono andato una volta a messa e ho percepito nel loro modo di prendervi parte una tale forza e una tale fiducia da rimanerne turbato"

Dopo la partita Olanda VS Giappone, sotto la maglietta del campione interista Wesley Sneijder in molti hanno notato un rosario, simbolo della conversione del giocatore. La notizia sta rimbalzando su tutti i quotidiani sportivi. Sneijder è infatti diventato cattolico dopo un percorso iniziato con l’amore per la sua ragazza Yolanthe Cabau. Si è così fatto battezzare in una cerimonia celebrata alla Pinetina di Appiano Gentile prima di partire con la Nazionale arancione per i Mondiali in Sudafrica. Lo stesso giocatore racconta al giornale “de VolksKrant”: «Ad Appiano c’è una cappella e lì mi sono fatto battezzare. Insieme ai miei compagni sono andato una volta a messa e ho percepito nel loro modo di prendervi parte una tale forza e una tale fiducia da rimanerne turbato». Molto del merito va anche a capitan Zanetti, cattolico praticante, che ha mediato con il cappellano e, accelerando i tempi, ha fatto seguire a Sneijder il corso di catechismo necessario per gli adulti prima di ricevere il sacramento. Wesley abita a cento metri dal Duomo e racconta delle sue giornate di preghiera: “Prego ogni giorno, e seguo con Yolanthe ogni domenica le funzioni. La fede è un qualcosa che mi dà forza. Alle volte le mie convinzioni mi mantengono saldo e determinato, a volte prego per avere più forza. Ogni giorno, poi, recito il Padre Nostro con Yolanthe. Cerco sempre un angolo prima delle partite per pregare”.

Recensioni 2










         

  Brevi ma efficaci presentazioni di libri (sopratutto nel settore della narrativa e della saggistica) acquisiti recentemente dalla biblioteca del Centro ELIS e disponibili per il prestito.

Paolo De Marchi, Da Tiziano a Pollock, Edizioni Ares, Milano 2009, pp. 414.

L'autore è notaio e fine conoscitore d'arte. Il libro è una sorta di viaggio ideale - visitando mostre e musei - lungo cinque secoli di storia dell'arte, viaggio che De Marchi conduce esprimendo con maestria giudizi puntuali anche riguardo ad artisti meno noti anche se validissimi. Un esempio è quello di Edward Hopper (1882-1967), che De Marchi definisce esattamente "uno dei maggiori pittori contemporanei, anche se la sua fama, non molto diffusa al di fuori degli Stati Uniti, è assai al di sottodi quanto meriterebbe".
  Il capitolo dedicato a Hopper mostra con chiarezza la capacità interpretativa di De Marchi e la sua precisione analitica, non sempre diffuse fra critici d'arte, spesso ricchi di supponente fumosità. Per incontrare invece critici d'arte di grandissimo rilievo, si può leggere l'interessante sezione "L'arte di leggere l'arte", ovvero "la difficile operazione che è la critica d'arte", attraverso critici di primo piano, quali Federico Zevi, Francesco Arcangeli, Mario Praz.
    Il libro si chiude col caso del controverso (e superpagato) "pittore" (si fa per dire) Andy Warhol, del quale viene descritta una mostra consistente in una serie di foto che ritraggono Mao: "decine e decine di ritratti piccoli, medi, grandi... eseguiti tutti con lo stesso metodo: una foto di Mao, sempre la stessa, riproposta in ripetizioni estremamente deumanizzate". E De Marchi lucidamente tira le somme: "In sostanza si è di fronte a un'operazione condotta a freddo e cerebralmente... Restano lì le trovatine fatue, i giochetti sterili, lo spreco dell'intelligenza (se c'è): il tutto in un clima un po' stagnante di disimpegno morale".

Fernando Ocariz, Lucas F. Mateo-Seco , José Antonio Riestra, Il Mistero di Cristo. Manuale di Cristologia, Editrice Apollinare Studi, Roma 1991, 335 pp.

Fernando Ocariz e José Antonio Riestra sono docenti di Teologia presso l'Università Pontificia della Santa Croce e Lucas F. Mateo-Seco presso l'Università di Navarra. Con questo volume hanno inteso fornire un utile strumento di studio sull'argomento centrale della teologia cristiana: il "Mistero di Cristo", infatti "la cristologia sta al centro della dogmatica cattolica, che è cristocentrica" (K.Adam).
L'intenzione degli Autori non è solamente accademica, ma intende soprattutto aiutarli a conseguire quanto scriveva San Paolo ai cristiani di Efeso: "Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef. 3, 18-19). Ciò richiede che la lettura e lo studio vengano affrontati con atteggiamento contemplativo davanti al mistero di Cristo, poiché "la verità del Signore si studia con la fronte china; si insegna e si predica nell'espansione dell'anima che crede in lei, che l'ama e che la vive" (Giovanni Paolo II).
    Il testo tratta, con profondità ma chiarezza, di tutto il "percorso" teologico del "Mistero di Cristo: l'attesa del Messia presso gli Ebrei, la vita terrena di Cristo dalla nascita alla Passione, la natura della Redenzione, la Persona di Cristo Via, Verità e Vita. Assieme alla corretta dottrina cattolica sono anche esposte teorie le principali dottrine cristologiche eterodosse, confutate con precisione.


Oscar Sanguinetti e Ivo Musajo Somma, Un cuore per l' Europa. Appunti per una biografia del Beato Carlo d' Asburgo, D'Ettoris Editori, Crotone 2004, pp. 223.

Questo libro è la biografia di un imperatore che seppe vivere da autentico cristiano nel mezzo di una tragedia che disgregò il suo impero.
Nel novembre 1916, nel pieno della devastante I Guerra Mondiale, moriva a Vienna Francesco Giuseppe d'Asburgo, Imperatore dell'Austria-Ungheria, e suo figlio Carlo assumeva la carica imperiale. Il nuovo giovane imperatore assunse, soprattutto nel 1917, molte iniziative per giungere a una pace fra le nazioni in conflitto, ma uno dopo l'altro i tentativi fallirono, soprattutto ad opera dei sempre più diffusi nemici dell'ordine austro-ungarico (pangermanici, panslavisti, social rivoluzionari filo-sovietici, le logge massoniche,...).

Quindi il massacro continuò e alla fine del 1918 avvenne la sconfitta e la disgregazione dell'Impero Austro-Ungarico, e l'Imperatore Carlo, la moglie Zita e la sua famiglia finirono per trovarsi abbandonati da tutti. Nel 1919 il nuovo parlamento repubblicano cercò di ottenere l'abdicazione formale di Carlo, che però ripetutamente rifiutò, per mantenere il suo giuramento come Imperatore austro-ungarico. La coppia imperiale venne allora a trovarsi prigioniera di fatto, e quindi confinata in una disagevole villetta della lontana isola di Madera, priva di mezzi di sostentamento. Fortunatamente Carlo e Zita furono raggiunti dai figli, così che la famiglia si ricostituì. Un momento quotidiano di intima unione famigliare era la serale recita del rosario.
Nel marzo 1922 a Carlo - da tempo affetto da malattia polmonare - venne diagnosticata una polmonite, che il 1° aprile lo portò alla tomba. Non aveva ancora compiuto 35 anni. Si conservano le sue ultime parole, fra le quali:Tutta la mia aspirazione è sempre riconoscere chiaramente in tutte le cose la volontà di Dio e seguirla, e ciò nella maniera più perfetta.
   Con il passare degli anni la fama delle virtù umane e cristiane di Carlo d'Asburgo crebbe sempre più fino a concretarsi in un processo canonico le cui tappe fondamentali furono il decreto sull'eroicità delle virtù (14 aprile 2003) e il riconoscimento del miracolo (21 dicembre 2003), a cui seguì la solenne cerimonia della Beatificazione in piazza San Pietro, per mano del Papa Giovanni Paolo II, il quale, nell'omelia lo ha ritratto così: «Un esempio per chi ha responsabilità politiche in Europa».


Paola Binetti, La famiglia tra tradizione e innovazione, Edizioni Magi, Roma 2009, pp. 255.



L'Autrice - neuropsichiatra e direttore del Dipartimento per la Ricerca Operativa dell'Università Campus Biomedico di Roma e con una profonda esperienza nel campo della psicoterapia famigliare - si confronta con il cruciale argomento della frantumazione dei modelli di famiglie e della loro proliferazione, in una società sempre più competitiva, in cui il singolo pretende sempre maggiore autonomia, a detrimento della famiglia.
   Il libro si compone di cinque capitoli che studiano l'itinerario evolutivo della famiglia, con l'intento di evidenziare il contributo della famiglia per l'intero sistema sociale. Dopo un'approfondita riflessione sull'ambiente sociale in cui si trova oggi la famiglia, ci si rivolge alla contemporanea vita di coppia, e in particolare sulla fragilità che si manifesta soprattutto nelle coppie giovani.
    Si affronta poi il tema del passaggio dalla vita "a due" al paradigma della "genitorialità", un passaggio sovente assai problematico: troppo spesso nelle giovani coppie il desiderio di diventare genitori è posposto ad altri obiettivi (autonomia economica, realizzazione professionale,...).
   Una parte rilevante è dedicata al problema degli omosessuali che chiedono "diritti" che vanno ben oltre la doverosa sfera dei diritti individuali e invadono il campo della famiglia, pretendendo una equiparazione fra la "coppia omosessuale" e la famiglia naturale, con gravi conseguenze. L'autrice, pur mostrando chiaramente larghezza di vedute si dichiara contraria a tale omologazione.
   L'Autrice conclude il suo approfondito studio osservando che questi ultimi anni hanno richiamato l'attenzione al valore che la famiglia costituisce per gli individui e la società. Si è evidenziata una famiglia molto complessa e sfaccettata, la quale però - malgrado la crisi che indubbiamente l'investe - continua a conservare un ruolo fondamentale e insostituibile nella società. Società che però non può continuare a sottovalutare la funzione primaria della famiglia, e deve invece intervenire nei propri ambiti culturale, economico, politico e sociale.


Helene e Jean Bastaire, Per un'ecologia cristiana, Ed. Lindau, Torino 2008, pp. 80


L'accusa, nata nei paesi di lingua inglese e diffusasi rapidamente, che la responsabilità morale dell'attuale devastazione ecologica della Terra, sarebbe in buona parte da attribuire alla cosiddetta "mentalità giudaico-cristiana", ebbe uno dei primi sostenitori Lynn Withe jr., che nel 1967 teorizzò che all'origine del disastro ecologico ci sarebbe il comando biblico col qualel'uomo sarebbe stato spinto a perseguire il dominio incondizionato sulla natura
   Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra" (Genesi, 1, 28).
Opponendosi a questa teoria, peraltro senza alcun fondamento, gli autori del libro capovolgono la tesi e mostrano che, semmai, il saccheggio ecologico del pianeta è stato invece causato dal disprezzo della creazione stessa.
     Purtroppo bisogna rilevare che una considerevole quantità di citazioni di "pensatori" (che gli autori del libro definiscono "cristiani") non sono altro che affermazioni di quel coacervo di pseudo-dottrine gnostico-panteistiche, che nell'ecologismo "spirituale" hanno il proprio habitat.