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Wednesday, September 08, 2010

Un compleanno che passa inosservato



L'8 settembre la Chiesa festeggia il compleanno della Madonna. Queste righe scritte da F. Fernadez-Carvajal descrivono bene l'intimità di questo giorno






Nessun evento straordinario  accompagnò la nascita di Maria, e i Vangeli non ne parlano. Nacque, forse, in una città della Galilea, probabilmente nella stessa Nazaret, e quel giorno gli uomini non seppero nulla. Il mondo continuava a dare importanza ad altri fatti che poi sarebbero completamente scomparsi dalla faccia della terra senza lasciare la minima traccia. Spesso ciò che è importante per Dio rimane celato agli occhi degli uomini che sono invece sempre alla ricerca di ciò che è straordinario. Solo in cielo ci fu festa, e festa grande.

Poi, per molti anni, la Vergine passa inosservata. Tutto Israele attende questa fanciulla annunciata dalla Scrittura e non sa che vive già tra gli uomini. Esteriormente si differenziava poco dalle altre. Aveva una volontà, voleva, amava con un'intensità difficile per noi da comprendere, con un amore che in tutto si conformava all'amore di Dio. Aveva intelligenza, al servizio dei misteri che a poco a poco andava scoprendo, comprendeva la perfetta relazione che esisteva tra essi, le profezie che parlavano del Redentore; e intelligenza per imparare come si filava o si cucinava. E aveva memoria - «serbava tutte queste cose nel suo cuore» - e passava da un ricordo all'altro, si avvaleva di riferimenti concreti. La Madonna possedeva un'immaginazione vivace che le permise di avere una vita ricca di iniziative e d'inventiva nel trovare modi semplici di servire gli altri, di dare sollievo alla loro esistenza, a volte resa penosa dalla malattia o dalla disgrazia. Dio con infinito amore la contemplava nelle piccole faccende quotidiane e si compiaceva immensamente di queste occupazioni prive di rilievo.
     Contemplando la sua vita ordinaria, impariamo a svolgere gli impegni quotidiani alla presenza di Dio: a servire gli altri senza rumore, senza far valere continuamente i nostri diritti o i privilegi che noi stessi ci attribuiamo, a portare a termine bene il lavoro che stiamo facendo. Se imitiamo nostra Madre, impareremo a dar valore alle cose piccole dei giorni sempre uguali, a dar senso soprannaturale alle nostre azioni, che forse nessuno vede: pulire dei mobili, correggere dei dati dell'archivio, riordinare la camera di un malato, cercare le citazioni precise per la lezione che stiamo preparando. Queste piccole cose fatte con amore attraggono la misericordia divina e accrescono continuamente la grazia santificante nell'anima. Maria è l'esempio perfetto di questa dedizione quotidiana, “che consiste nel fare della propria vita un’offerta al Signore”(Giovanni PaoloII)

Da F: Fernandez-Carvajal,“Parlare con Dio” vol.VI, Natività della Beata Vergine Maria. ed. ARES