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Friday, November 27, 2015

MARIA, LA CHIESA E L'ISLAM



“Domenica 29 novembre con la prima domenica d’avvento inizia anche la novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata . E’ una occasione propizia per chiedere alla Madonna che ci aiuti nella vita cristiana e che aiuti tutta la Chiesa e il mondo, liberandolo dagli odi e dalle violenza omicide che si sono scatenati in questo ultimo periodo. Nella pagina allegata “Maria, la Chiesa e l’Islam” si evidenzia  il ruolo che svolge la Madonna nei confronti dei  musulmani che, pur non riconoscendo la divinità di Cristo, sono devoti a Maria.”

Una misteriosa protezione, una misteriosa preparazione mariana avvolge i popoli che non conoscono il Cristo. Possiamo invocarla specialmente per loro. Nell'Islam essa è qualche cosa di più che una presenza segreta. I mussulmani non danno riconoscimento pieno al Cristo, ma d'altra parte esaltano Maria. E Maria non vorrà condurli un giorno a Gesù? (JEAN DANIELOU, Il mistero dell’avvento. pp. 119-123)

Tutto ciò che nell'anima della Vergine fu preparazione e prefigurazione del Cristo resta ancora per noi una realtà attuale, giacché noi stessi viviamo nel mondo, oggi, il mistero della progressiva venuta del Cristo in tutte le anime e in tutte le nazioni.                                                Se il Cristo è venuto, secondo la carne, al termine della speranza di Israele, e se Maria ha veduto Colui che attendeva, ha tenuto sulle sue braccia il bimbo nato a Betlemme e ha potuto riconoscere, come Simeone, l'Atteso di tutte le genti, si può giustamente parlare di una venuta di Gesù. Egli è venuto, e tuttavia Egli è sempre Colui che deve venire. Venuto si, ma non ancora interamente : e se fu saziata l'attesa di Israele, la stessa attesa oggi ancora sussiste.  Noi siamo sempre nell'Avvento,  nell'aspettazione della venuta del..Messia.
Egli è venuto, ma noi non siamo ancora alla piena manifestazione di Lui. Egli non risulta manifestato pienamente ancora in ciascuna delle anime nostre e nella umanità intera: ossia, come Gesù nacque secondo la carne, a Betlemme di Giuda, cosi deve spiritualmente nascere in ogni anima. Una perpetua natività. di Gesù in noi costituisce il mistero della vita spirituale. Bisogna che incessantemente noi ci trasformiamo in Gesù, che assumiamo le disposizioni del Cuore di Gesù, i giudizi della intelligenza di Gesù. Essere cristiani è il trasformarsi cosi, a poco a poco, in Cristo Gesù, in modo da divenire veramente i figli del Padre, giacché figli del Padre sono soltanto quelli configurati al Figlio e il mistero della vita cristiana è quello della nostra trasformazione in Gesù. Similmente nei confronti della umanità intera Gesù non è ancora pienamente venuto: venuto in alcune razze, ma non venuto in altre, non in tutte.                     Vi sono tuttora intere zone dell'umanità, nelle quali Gesù non è nato. Il Cristo mistico non ha raggiunto la sua totalità. E' ancora mutilato, incompiuto, e la preghiera missionaria consiste nell'aspirazione alla venuta di Gesù nel mondo intero, in modo che il Corpo del Cristo raggiunga la sua statura perfetta.     Quanto concerne la preparazione della venuta di Gesù nella carne, resta vero della venuta spirituale di Gesù nelle nostre anime e della preparazione della venuta spirituale di Gesù nel corpo mistico totale, perché il piano di Dio è uno solo. Come Maria ha sostenuto un compito eminente - qui tocchiamo le ultime profondità del mistero della Vergine nella generazione carnale di Gesù, dandogli la carne da cui nacque, così Maria continua a sostenere un compito eminente nella preparazione delle venute attuali di Gesù. Maria continua a camminare nel mondo, come dicevano i Padri, per essere sempre Colei che prepara la venuta di Gesù. Questo è anzitutto vero per ciascuna delle anime nostre. È Maria che nelle nostre vite spirituali prepara le venute di Gesù in noi e forma in noi progressivamente Gesù. Questa missione di Maria è in rapporto stretto con lo spirito d'infanzia spirituale. Ma lo spirito d'infanzia non è in modo alcuno una sublimazione della nostalgia dell'infanzia: e la devozione mariana non è in alcun modo una sublimazione della maternità stessa. . .Ma a lato di questo aspetto individuale il compito della Vergine ne ha un altro, riguardo ai popoli in cui il Cristo non è ancora venuto. Ecco l'aspetto specificamente missionario del mistero mariano. Il mistero della Santa Vergine è di essere là dove il Cristo non è ancora. Era in Israele, direi, quasi una misteriosa presenza di Gesù prima di Gesù, giacché si trovava già interamente Lei, in relazione con Gesù e in Lei nulla vi ha che non sia per Gesù. Maria sta dunque là, in quello spazio che precede l'Incarnazione. Sembra darsi un momento in cui vi sia già la Chiesa, giacché Maria raffigura la Chiesa e l'umanità salvata dal Cristo, prima che Gesù vi sia. Misteriosamente, anche in quell'intervallo spirituale che prepara l'Ascensione dalla Pentecoste, non vi è Gesù asceso alla gloria, ma vi è Maria: ma l'esservi Lei fa sì che vi sia Gesù, che vi sia la Chiesa, prima della sua stessa piena istituzione visibile, che avremo soltanto dopo la Pentecoste. Soltanto nella Pentecoste lo Spirito Santo disceso sugli Apostoli creerà la Chiesa; spirituale, per il fatto che vi è Maria .      Appare chiaro, adesso, il misterioso compito di Maria tra i popoli pagani: non la Chiesa, tra essi, non Gesù ancora: eppure la Chiesa e Gesù sono già là, perché vi è Maria. Prima che i popoli pagani siano convertiti al Cristo, prima che la Chiesa visibile sia in mezzo a loro, vi è una mistica presenza di Maria che prepara, che prefigura la Chiesa, che ne costituisce una anticipazione. In ciò consiste la così misteriosa e profonda relazione di Maria con i popoli pagani. Torna in mente quella confidenza di Péguy che spiega come non potendo dire «Padre nostro» potesse dire, però, «Ave Maria ». Molti peccatori sono nell'impossibilità di recitare il Padre nostro, ma recitano, non ostante ciò, l'Ave Maria. E' giusto che sia così: quando dire Padre nostro non si può, perché mancano disposizioni filiali, di grazia, e non se ne è quindi degni, si può tuttavia ancora dire Ave Maria giacché dove Gesù e la grazia sono ancora assenti vi è già una presenza di Maria. Questo spiega la misteriosa relazione esistente tra Maria e i peccatori, così fortemente sentita dai peccatori stessi che invocano Maria, mentre non possono ancora invocare Gesù.                                                                   Ugualmente, hanno in sé una presenza di Maria i popoli tuttora giacenti nelle tenebre: Gesù e la Chiesa non sono là, ma vi è già Maria. Una misteriosa protezione, una misteriosa preparazione mariana avvolge i popoli che non conoscono il Cristo. Possiamo invocar la specialmente per loro. Riconosciamo in Lei il canale d'una ineffabile grazia, sappiamo che dove la grazia di Gesù non può ancora passare, passano le grazie mariane, quelle delle preparazioni.    … Di questa segreta presenza di Maria possiamo cogliere certi indizi. Nell'Islam essa è qualche cosa di più che una presenza segreta. I mussulmani non danno riconoscimento pieno al Cristo, ma d'altra parte esaltano Maria. E Maria non vorrà condurli un giorno a Gesù? Tra i discendenti di Abramo essi sono i soli che affermano e ammirano la purità di Lei. Qui di nuovo ci si svelano le profondità teologiche e precisamente mariane della storia. La Terra Santa ,fu promessa al seme di Abramo. Nella discendenza dei suoi due figli, quella di Isacco, della quale è pur gloria Maria - Tu gloria Ierusalem, tu laetitia Israel - bestemmiò, oltraggiò Maria, colei di cui la Terra Santa era solo figura, trattandola da adultera e da «donna di cattivi costumi », mentre la razza di Ismaele ne ha proclamata la verginità. Ora da tredici secoli proprio la razza di Ismaele detiene il possesso della Terra Santa, e la spada di fuoco interdice alla razza di Isacco il perduto Paradiso della Promessa. Ed ecco oggi più che mai questa Terra posta in segno di contraddizione fra i figli di Abramo, pei quali un giorno il riconoscimento comune di Colei che la Terra prefigurava soltanto, sarà il vincolo di unità, giacché la lettera uccide e lo spirito vivifica.

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