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Thursday, April 19, 2018


     Lettera alla sorella Caterina                                                                       Te la senti di guardare le foto dell’album di famiglia?           dal blog di Agostino Diveraro. (agonelis.blogspot.it)
Se non hai un motivo concreto per farlo, non ti viene in mente di andare a riguardare le foto che hai fatto lungo gli anni della tua vita. Forse è più facile scorrerle, cercando un volto, un luogo, l’album  di un tuo parente  o l’archivio  di una istituzione.
Perché ti può assalire una nostalgia dolorosa nel trovarti di fronte a ciò che eri ( che apparivi) 10, 20 30 anni fa? Quasi sempre lì sembri più bello (perchè più giovane), le gite più  avventurose, i panorami più ampi, i colori più marcati. Le persone più interessanti.  Rivedi anche i  familiari e gli  amici che se ne sono andati o di cui hai perso le tracce.
 Foto di escursioni che ora ti non ti puoi più permettere, eventi che non potranno ritornare. Anche alcuni sfondi urbani o paesaggi a volte non più rivisitabili. Quegli alberi dietro la casa dei nonni non ci sono più. Spesso anche la casa non c’è più.  Quel laghetto  (stò pensando al lago dolomitico di  Carezza) che faceva da sfondo alla foto con un gruppo di compagni di scuola si è ridotto ad una pozza. Quel meraviglioso ghiacciaio che stava alle tue spalle adesso  non c’è quasi più. Le ragazze carine che stavano nella foto alla tua destra chissà che fine hanno fatto. Tua sorella con le lunghe trecce che ti stà sostenendo nei primi passi nel cortile di casa, adesso  ha il diabete, non si può più muovere tanto  e spesso quando le parli del passato fa fatica a  ricordare.
Insomma le foto antiche sono una fonte di nostalgico rimpianto, di tristezza e a volte di dolore. Ma allora perché si continua  a fare foto…selfie, ecc.   Si fanno e poi o si cancellano subito o non si guardano più . Adesso poi con i telefonini evoluti te ne fai quante vuoi. Alcune le  memorizzi, le giri agli amici per dire “guarda dove sono stato”..la gran parte le cestini.
Ma le foto quindi servono solo per rinnovare la patente,  per la documentazione storica del passato tuo e dei tuoi cari o  costruirsi un album di famiglia da mettere nel cassetto?
Ma qual è il vero Agostino? Quello vecchio  di oggi, quello già un po’ anziano di qualche anno fa in bicicletta o quello trentenne che, nella foto, attaccava con energia la direttissima del Gran Sasso o  di cui si vede il volto nel gruppo di amici  festanti che attende la proclamazione del nuovo Papa in piazza san Pietro?
Dobbiamo fare in modo che  il riprendere in mano le foto antiche sia un occasione di gioia, di nuovo slancio ma come fare?
Mi troverei in difficoltà a dare una risposta se non sentissi  risuonare nella mia mente e nel mio cuore quelle parole di che san Paolo che diceva ai Corinzi    Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. (1 Corinzi 2,9)
E nella lettera ai Romani…”Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi.23Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.24Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. (Lettera ai Romani 8, 22-26)
Ritroveremo le persone e le cose amate , l’intero creato con tutti i suoi mondi e le  sue stelle…lì ogni lacrima verrà asciugata. Quindi lacrime, lacrime di dolore, ma anche lacrime di gioia e di ringraziamento verso Colui che ci ha donato tutto e ci ha dato la capacità di amare tutto e tutti. Non ci sarà più la divisione in parenti, amici, conoscenti, estranei, stranieri, diversi.  Saremo una cosa sola con Lui: uniti, indivisibili (come diceva Battisti in “Amarsi un po”).  Un po’ come  l’ascolto di un concerto di Beethoven: mentre scorre la musica puoi immaginare che a sentirlo ci siano tutte le persone del mondo che vorresti vicini a te per partecipare di questa indescrivibile emozione. La musica, come la Fede unisce e abbraccia l’intero universo.
 Saremo nelle foto di tutti, nei paesaggi più incredibili, nei viaggi più interstellari Dio è cielo sconfinato: perciò di continuo si vedono e si godono nuovi cieli dalle inimmaginabili bellezze e meravi­glie, che l'anima vede come nel centro di Dio, e ne gode per sempre. E percorrendo quegli infiniti cieli nuovi l'anima si ritrova eternamente felice.” (Javiera Del Valle)

Allora la visione delle immagini di come eravamo diventa un’occasione di ringraziamento, di lode,  di stupore pe essere figli di un Padre così buono. E nella paternità del nostro papà, ritratto assieme a mamma e alla sorella, mentre scendiamo dal treno a vapore che ci ha portato a Pieve di Cadore, intravediamo la paternità divina.
San Giovanni incontrando Nicodemo di notte gli dice: Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
La vita eterna non solo agli uomini ma anche a tutto il mondo. Lui, il Creatore, che “ama il mondo appassionatamente” e che ci ha  trasmesso questo amore nella persona di Gesù . Gesù ha amato appassionatamente la sua Galilea, Il suo lago, i suoi monti, tutte le creature  della terra Con quanta tenerezza parla dei fiori, degli alberi, degli animali, dei pesci..
Mi ritorna in mente l’omelia di san Josemaria  pronunciata nel 1968 nel campus dell’università di Navarra: “Amare il mondo appassionatamente”. La bellezza di lavorare amando le persone e le cose attorno a te.
 Rivedo le foto di questo incontro, rivedo la sua carica umana e spirituale  tutto ciò mi dà gioia , mi aiuta a lottare , a scacciare la tristezza.
Gesu Cristo vive ” Ravviva la tua fede. —Cristo non è una figura del passato. Non è un ricordo che si perde nella storia. È vivo! “Iesus Christus heri et hodie, ipse et in saecula” —dice San Paolo— Gesù Cristo ieri, oggi e sempre!”(Cammino,584)
Riconosco, accanto a Josemaria, Alvaro e Javier ; anche loro continuano a vivere con noi. Come i nostri genitori che sono in Cielo, come i nostri fratelli e sorelle, come tanti altri conosciuti, o ormai dimenticati, con cui abbiamo trascorso momenti belli e meno belli della nostra vita.
L’orizzonte della nostra vita si allarga , da ogni fotogramma ci arriva un impulso di vita, di speranza di pace.
E può essere un segno dei tempi che l’unica immagine vera che ci è giunta di Gesù sia una specie di  foto: la foto della Sindone! Una immagine che guardandola  ci fa soffrire  ma che insieme ci entusiasma, ci riempie di gioia . Nell’immagine del suo corpo completamente donato a noi fino all’ultima goccia di sangue c’è la nostra felicità presente e futura. Il commovente inno latino composto per la venerazione della Sindone ce lo ricorda (2)
Occorre sapersi  figli di Dio,  vivere la filiazione divina: ringraziare, ammirare.,pregare…sapendo che il bello deve  ancora venire.
Un affettuoso saluto da Agostino
1. Amarsi un po' è come bere.. più facile è respirare. Basta guardarsi e poi ..avvicinarsi un po' ..e non lasciarsi mai.. impaurire no, no. Amarsi un po' è un po' fiorire ..aiuta sai a non morire. Senza nascondersi.. manifestandosi.. si può eludere la solitudine.. però, però volersi bene no.. partecipare è difficile quasi come volare Ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e lacrime per diventare noi veramente noi, uniti.. indivisibili, vicini ma irraggiungibili.                                                                                                                     
2. Jesu dulcis amor meus, ac si praesens sis accedo: te complector cum affectu, tuorum memor vulnerum. O quam nudum hic te cerno, vulneratum et distentum, inquinatum, involutum, in hoc sacrato tegmine!Salve caput cruentatum Spinis cujus dulcis vultus Immutavit suum florem, quem caeli tremit curia. Salve latus Salvatoris, salve mitis apertura, super rosam rubicunda, medela salutifera. Manus sanctae, vos avete, diris clavis perforatae: ne repellas me salvator de tuis sanctis pedibus. Amen    ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=yNBT_U_3KME

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